Settimana Santa a Caltagirone (CT). La domenica delle Palme la Passione di Cristo, il Venerdì Santo la Processione del Cristo Morto, la domenica di Pasqua tradizionale rappresentazione ‘a Giunta, incontro tra la Madonna, il Cristo Risorto e San Pietro.
La Passione di Cristo è un connubio di folklore, umanità, mistero, dolore e senso del sacro. Si svolge ogni anno nella Domenica delle Palme, nella splendida cornice del centro storico di Caltagirone, ed apre i riti della Settimana Santa, molto suggestiva e molto sentita dalla cittadinanza. Ricchi ed accurati sono i costumi, ai quali da sempre è dedicata una particolare attenzione; infatti gli abiti degli oltre cento personaggi (popolani, soldati, sommi sacerdoti ecc..) sono di pregevole fattura realizzati da sarte esperte dopo attente ricerche storiche. A questi si aggiungono le armature dei soldati e gli arredi delle scene noleggiate di una nota azienda romana, leader nel settore. Tutte le scene sono ambientate nel centro storico e vengono arricchite ed amplificate dalle bellezze architettoniche esistenti. Esse infatti iniziano dalla Piazza Umberto e precisamente dal sagrato della Chiesa Cattedrale per poi continuare in Piazza Municipio dove, davanti alla Galleria Luigi Sturzo, si svolge il processo di Pilato. Da qui inizia il corteo per la salita al monte Calvario, rappresentato dalla meravigliosa Scala Santa Maria del Monte. Durante la salita avviene l’incontro con Maria, il Cireneo, la Veronica e le pie donne. Mentre il corteo sale la Scalinata, tutto sembra una scena da film ed assume un’aria di mistero e di partecipazione di un fascino indescrivibile. Il suo culmine è nella toccante crocifissione, in cima alla Scala stessa. Le musiche accompagnano tutta la Sacra Rappresentazione, che si svolge con la recitazione in diretta degli attori e alla loro voce si alternano commenti tratti da testi teologici, ogni anno adattati a particolari problematiche sociali.
Molto solenne e religiosa è La Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata accompagnata dalle Autorità religiose e civili, in seno al Corteo Storico del Senato Civico. La processione è molto sentita e partecipata non soltanto da quanti la seguono, ma suscita emozione e commozione tra turisti visitatori e soprattutto richiama molti emigrati che ogni anno ritornano per devozione. Attraverso le vie del centro storico, assume un fascino particolare, misto tra bellezza e sobrietà, che consente di rivivere l’emozione della Passione e morte di Cristo, anche a tutti coloro che attendono il passaggio lungo il percorso.
L’Urna del Cristo morto, disegnata nel 1851 dall’Architetto Don Salvatore Marino, venne intagliata in legno salice dallo scultore Giuseppe Polizzi nel 1853. All’interno è rivestita in oro zecchino e vi sono collocati sei guanciali anch’essi scolpiti in legno. E’ chiusa da otto vetri ed è interamente scolpita nei quattro angoli e nelle fasce che contornano i vetri. E’ sormontata da una corona regale anch’essa in legno scolpito In questa splendida urna viene appoggiata la statua del “Cristo morto”, scultura lignea, ricavata da un tronco intero di cipresso, scolpita nel 1850, in grandezza naturale, da Giuseppe Vaccaro. Il Simulacro dell’Addolorata, scultura del 1856 ad opera di di Vincenzo Nigido è ricoperta di velluto nero, ornata da uno stellario d’oro sul capo e una spada trafitta al cuore.
La Domenica di Pasqua, nel Centro storico, in Via San Pietro, si svolge la tradizionale rappresentazione
“‘A Giunta”. Di antica tradizione, ‘a Giunta, è dominata da una figura gigantesca (circa 3 metri) di San Pietro che giunge in Piazza Municipio dall’omonima Chiesa, per andare incontro a Gesù Risorto e darne l’annuncio alla madre Maria. Da questo incontro la denominazione ‘a Giunta. Migliaia di cittadini e soprattutto turisti assistono da ogni angolo della Piazza ma soprattutto la Scala S.Maria del Monte appare come un’immensa platea dove ognuno va a cercarsi un posto per ammirare l’evento. Le tre figure percorrono in processione le vie del Centro Storico e in Piazza Marconi, nei pressi della Chiesa di S.Pietro avviene la cosiddetta “spartenza” sempre sotto gli occhi di una moltitudine di gente che aumenta ogni anno.